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mercoledì 19 marzo 2008

Free Tibet



Pubblichiamo oggi una drammatica testimonianza che ci è giunta dal Nepal.
Un nuovo ed orrendo genocidio sta avvenendo in Tibet in questi giorni.
I mezzi di informazione non sanno, o non vogliono sapere, o hanno paura di sbilanciarsi, quello che sta accadendo realmente a Lhasa ed in tutto il Tibet.
Quando parlano di circa 80 morti, o se citano le fonti cinesi parlano di 10 morti (!), non hanno idea di quanto siano lontani dalla realta'.
Ora noi siamo a Kathmandu, Nepal; ieri, domenica 16 marzo, un nostro amico Tibetano e' riuscito a parlare con suo fratello a Lhasa.
Il fratello gli ha detto di aver assistito personalmente ad uno dei tanti massacri:
UNA FOLLA DI CIRCA 300-400 TIBETANI E' STATA CIRCONDATA DALL'ESERCITO IN UN'AREA DIETRO IL POTALA ( L'ANTICA RESIDENZA DEL DALAI LAMA A LHASA), E LUI LI HA VISTI MASSACRARE TUTTI A MITRAGLIATE!!!
Se questo e' un episodio, (che non sapremo mai dai media), quanti altri ne stanno accadendo in tutto il Tibet?
Cio' che viene riferito dai media e' solo una frazione della realta', e' sempre cosi.
In Tibet si sta nuovamente consumando il tentativo di far tacere per sempre un popolo innocente, un popolo che non ha altro scopo che coltivare il proprio intento spirituale.
Una cultura unicamente devota alla Saggezza, a che ritiene la Compassione il potere piu' grande e definitivo.
Tutto cio' e' percepito dal governo cinese, nella sua follia di potere e dominio, nella sua ottusita' cieca e senza senso, come una grande minaccia.
Per questo non hanno esitato, e non esiteranno, a farli tacere e distruggerli in ogni modo.
Vi prego di aiutare il Tibet con ogni mezzo, e di far sapere con tutto lo sforzo possibile da ognuno di noi, cio' che sta realmente accadendo.
Kathmandu, 17 marzo.

Lettera firmata

Per saperne di più:

Qui è disponibile una raccolta delle immagini di quello che sta accadendo in questo giorni in Tibet: http://www.freetibet.org/march2008.html

Le seguenti immagini invece sono dai toni molto forti e non verranno mai trasmesse da nessun TG: http://www.freetibet.org/press/kirtiphotos.html

mercoledì 5 marzo 2008

La rete e la gerarchia

"La dimensione della Rete è quella della connessione di persone che si esprimono apertamente.
Il flusso delle informazioni è inarrestabile e si oppone alla dimensione della gerarchia che funziona controllando i flussi d’informazione.
La Rete è caos ma talvolta creatività. La gerarchia è ordine ma, talvolta, immobilità.
La Rete è uno strumento; la gerarchia rischia di essere il fine di se stessa.
La Rete è profondamente compatibile con la cultura italiana, ma forse proprio per questo, per potersi adattare all’epoca industriale, l’Italia ha sviluppato un sistema mediatico molto gerarchico: ora siamo di fronte ad una nuova epoca e la Rete sembra la dimensione più adatta a valorizzare i caratteri originali di questo bizzarro popolo italiano".
di Luca De Biase, 46 anni, responsabile di Nòva24 (l’inserto sull’innovazione del quotidiano Il Sole 24 Ore), storico dell'economia.

domenica 2 marzo 2008

Vespa, i blog e il babau

Mi associo a chi ha preso posizione contro i concetti esposti durante la trasmissione Porta a Porta del 21 febbraio, condotta come è noto da Bruno Vespa.

Nel corso di questa trasmissione, in cui l'argomento principale era tutt'altro (il delitto di Perugia, ndr) e con l'accondiscendenza del conduttore, la Dott.ssa Graziottin e gli altri ospiti presenti hanno tracciato un profilo drammatico nei confronti degli strumenti del web 2.0 e dei suoi utilizzatori.
Nello specifico è stato esposto un numero sconsiderato di assurdità, frutto di ignoranza (preferisco pensare che sia così e non qualcos'altro) e fonte di disinformazione terroristica, difficili da commentare in poche righe.

Cito a caso i seguenti concetti:
"avere un sito ad una certa età è normale"
"i giovani esistono se sono visibili su Internet....e questo è una tragedia"
"Internet è sinonimo di attrazione sessuale"
"prostituzione da virtuale a reale"
"dai blog parte una esposizione provocatoria"
"esposizione in pubblico con questa facilità"
"serve una password per accedere ad un blog"
"Perchè i ragazzi hanno bisogno dei blog per realizzarsi?"
"dietro i blog i ragazzi nascondono una doppia vita"

... e altre scempiaggini del genere, non mancando di rimarcare che "d'altronde i blog sono legali" (non si sa mai, a qualcuno potrebbe venire in mente di oscurarli) e con la scritta "Allarme giovani: droga, sesso e violenza" che campeggiava sul megaschermo alle spalle.
Peccato però che qualche milione di blogger italiani (le statistiche Nielsen Online di gennaio hanno evidenziato, occasionali compresi, ben 6,2 mln di utenti unici solo x la piattaforma Blogger!!) si sia risentito nell'ascoltare questi discorsi e che il coro di protesta sia stato pressochè unanime.
Tra questi non ci sono solo 4 ragazzini che non sanno cosa vogliono dalla vita ma ci sono anche molti professionisti, persone di mezza età (anche qui le statistiche mi danno conforto), persone che utilizzano questi strumenti semplicemente per lavoro, per relazionarsi o per svago.

La mia convinzione è che Internet faccia paura per 2 motivi: primo, i media tradizionali hanno una fifa matta di perdere quote di audience e di adv, tv in primis; secondo, è uno strumento di informazione, espressione ed aggregazione potentissimo, e questo a qualcuno da fastidio.

Parecchi esponenti tra i più in vista del mondo della comunicazione e del digitale comunque hanno risposto indirizzando una lettera al Dott. Vespa in cui manifestano il loro profondissimo disappunto e dove ribattono punto su punto.
Ecco il video incriminato.




[edit] 6 agosto 2008. Mi sono accorto che il video è stato rimosso da YouTube :(
E io lo ripubblico! :)


link: blog di Layla Pavone, blog di Beppe Grillo, Blog di Marco Camisani Calzolari

sabato 1 marzo 2008

In nome del popolo mondiale

"Il pericolo non è quello di un impero invisibile che avanza in grado di controllare la mente e la vita delle persone sul Pianeta.

Esiste invece il pericolo che alcuni gruppi di potere organizzato come sono le multinazionali assumano il controllo dei punti chiave del sapere.

Il valore immateriale ormai supera decisamente il valore del materiale, i marchi globali crescono come i potenziali dominatori dell’immaginario.

Persino Osama bin Laden lo ha compreso."


Tratto dal libro "In nome del popolo mondiale", Fazi editore, € 16,53
di Luca De Biase, 46 anni, responsabile di Nòva24 (l’inserto sull’innovazione del quotidiano Il Sole 24 Ore), storico dell'economia.

link: http://blog.debiase.com/stories/2008/01/13/inNomeDelPopoloMondialeSom.html

http://books.google.it/books?id=Iljlfth6BZIC

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