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venerdì 29 febbraio 2008

Il blog che si ascolta

Ciao a tutti, ho voluto rinnovare un po' il mio blog, introducendo una novità interessante per migliorarne la fruibilità.

Se osservate bene, vedete che al piede di ogni post ho inserito un'icona.
Cliccando su questa icona oppure sul link a lato, parte la conversione del testo in formato audio MP3.
Nel giro di qualche secondo sarà possibile ascoltare il contenuto del post oppure salvare il file per ascoltarlo in un secondo momento o distribuirlo.

La voce è un po' metallica e i vocaboli stranieri vengono pronunciati come sono scritti, in quanto si basa sul dizionario italiano, ciò non toglie che per qualcuno possa essere una valida alternativa.

A chi si rivolge:

  1. a chi ha poco tempo da dedicare alla lettura dei blog e vuole ascoltarne il contenuto mentre continua a fare altro.
  2. a chi ha problemi di vista.
  3. a chi vuole ascoltare off-line i contenuti da un qualsiasi lettore MP3
  4. a chi vuole distribuire i contenuti in un formato che non sia un link ipertestuale (del.icio.us è ottimo da questo punto di vista), una pagina HTML o un documento PDF.
Sono curioso di sapere da voi cosa ne pensate.
A presto.

domenica 24 febbraio 2008

Intervista semiseria a Microsoft

Abbiamo intervistato per voi un ex alto dirigente ormai in pensione, che per comodità chiameremo Guglielmo Ingressi, di uno dei maggiori colossi informatici mondiali.



B
: "Signor Ingressi, lei ha lavorato una vita in un'azienda che ultimamente si è distinta particolarmente come web company, come distributrice di applicazioni open source e per la lotta ai colossi monopolisti del web: ci vuole dire il nome di questa azienda?"
I: "Certo, è la Microsoft Corporation."
B: "Come?!? Microsoft?....(pausa)"
B: "Stiamo parlando della stessa azienda che da 20 anni è nel mirino dell'antitrust (da cui è stata più volte multata), degli sviluppatori su piattaforme open, degli utenti che ne criticavano le politiche commerciali e la qualità dei prodotti, di chi ne contesta la politica pc-centrica.........?"
I: "Si, ai miei tempi era così, ma da quando Steve Ballmer ne ha preso le redini diventando CEO a tutti gli effetti le cose sono cambiate."
B: "Mmm, si spieghi meglio.....ci parli ad esempio del vostro tentativo nel 2007 di far riconoscere il formato Office Open XML come standard ISO."
I: "MS Office è già uno standard de-facto, visto che detiene il 90% del mercato mondiale del document management, però non è mai stato riconosciuto ufficialmente come tale in quanto c'è chi ritiene che debba interagire apertamente con gli altri formati."
B: "Facciamo un esempio: con OpenOffice posso gestire entrambi i formati, mentre Office non gestisce i formati concorrenti."
I: "Già, ma questi sono problemi della concorrenza, non di Microsoft, siamo in un mercato libero."
B: "Lei parla di mercato, altri parlano di usabilità e di rispetto verso gli utenti, ma mi dica piuttosto cosa ha innescato il cambiamento di rotta."
I: "All'inizio del 2008 Microsoft dichiarò davanti alla UBS Investor Conference di voler raggiungere nei prossimi cinque anni l’obiettivo di una market share del 40% nel digital advertising, contro l'attuale 6%."
B: "E' in questa ottica che è stata lanciata l'OPA su Yahoo!, giusto?"
I: "Anche, ma non solo: Yahoo! porterebbe in dote anche una comunità digitale notevole, Flickr e Yahoo! Messenger su tutti, un apprezzato motore di ricerca, altri asset e piattaforme che in alcuni casi andrebbero a colmare lacune nell'offerta di MS, in altri casi si sovrappongono e potrebbero essere integrati. Non è un mistero che MSN non abbia dato i risultati sperati. Questo però non lo scrivete."
B: "C'è chi ha ipotizzato che questa mossa sia motivata anche dal fatto che Microsoft in tutti questi anni abbia maturato una mentalità molto radicata al mondo dei pc e che per diventare una vera Internet company bisogna averlo nel DNA ed averne le competenze."
I: (silenzio)
B: "Poi a febbraio è arrivata l'adesione al progetto OpenID, l'identità digitale condivisa. Qual'è la chiave di lettura?"
I: "Tenga presente che il 90% dei sistemi operativi installati è firmato Microsoft, il che corrisponde ad altrettanti potenziali identità Live Id. A Redmond hanno pensato che è possibile catturare parte degli utenti dei social network che hanno già aderito a questo formato."
B: "E siamo così a pochi giorni fa, con il cambio dell'offerta di Office Live Small Business, per sfondare nel crescente mercato delle web applications."
I: "Google è molto avanti in questo campo, con Google Docs, Google Gears, Gmail, Google Calendar, Google Reader, Google Maps, Google Blocco Note, StarOffice.
Anche altre società come Yahoo!, Adobe, Apple hanno realizzato progetti interessanti, Zoho Office Suite è una piacevole realtà.
Microsoft ritiene di riuscire a portare sul web 20 anni di esperienza fatta sulle applicazioni per ufficio."
B: "Questo significa che Microsoft diventerà una Internet company a tutti gli effetti, con prodotti aperti e interagenti col resto del web, oppure che tenterà di portare il web sui pc?"
I: (pausa)......."Io non la vedrei così: ad esempio Microsoft ha aperto i protocolli di Windows, Office e SQL server agli sviluppatori. In questo modo l'interoperabilità verso le altre applicazioni dovrebbe trarne beneficio, e poi ora non dovrebbero esserci più ostacoli al riconoscimento di Open XML come standard, non so se mi spiego..."
B: "Un'ultima cosa: ci vuole anticipare qualcosa per quanto riguarda il misterioso annuncio di Microsoft previsto per fine febbraio, che secondo i rumors sul web dovrebbe essere una bomba?"
I: "Mi dispiace, a questa domanda non posso rispondere, capirà...."
B: "Grazie per averci concesso questa intervista."
I: "Grazie a voi."

link: 2008/02/il-web-20-sul-desktop-con-adobe-air
2008/02/microsoft-apre-i-protocolli-di-windows
2008/02/microsoft-si-butta-nellopen-source
2008/02/microsoft-lancia-lopa-su-yahoo
2008/02/verso-il-duopolio-microsoft-yahoo-e-google
2007/09/lopen-document-alla-riscossa

sabato 23 febbraio 2008

Impatto zero per le imprese del terzo millennio

Impatto Zero® di LifeGate è il primo progetto italiano che concretizza il protocollo di Kyoto.
Migliaia di persone e centinaia di aziende hanno già aderito al progetto rendendo a Impatto Zero i propri prodotti, eventi o il loro stile di vita.
Grazie a loro sono stati realizzati 13.000.000 di mq di nuova foresta, compensati 300.000.000 di kg di CO2, resi a Impatto Zero 150.000.000 di prodotti e sviluppati progetti di CSR con più di 500 aziende.
A questo progetto hanno aderito, tra i tanti altri, anche Cisco Expo 2008 e Panorama, il settimanale di attualità di Mondadori.

Dalle 3 "P" (People, Planet e Profit) alle 3 "E" (Etico, Ecosostenibile, Ecosolidale), ovvero come unire la finalità di realizzare profitto, fondamentale nel sistema in cui viviamo attualmente, con i valori e gli obiettivi che hanno sempre caratterizzato le imprese a sfondo etico e impegnato, ampliando il concetto di "fine di lucro" anche a quelle imprese che vogliono operare conformemente a dei valori senza per questo rinunciare alla possibilità di consentire a se stesse e, di conseguenza, ai propri dipendenti di guadagnare quanto necessario per vivere nel mondo d'oggi.

L'azienda, nel contesto della globalizzazione, deve affrontare la sfida di un panorama in continua evoluzione, ed è sempre più consapevole che la Corporate Social Responsibility può essere d'immediato valore economico.
La priorità di un'azienda è generare profitti; nel contempo l'azienda può contribuire a raggiungere obiettivi sociali e ambientali, integrando la CSR come un investimento strategico nel proprio core-business, negli strumenti di management, nelle operazioni.
Essere 'socialmente responsabili' significa investire sul capitale umano, l'ambiente e le relazioni con gli stakeholder. L'investimento in tecnologie ecologicamente sostenibili e l'adozione di una politica di CSR contribuiscono alla competitività dell'azienda.
Le dimensioni della CSR
sono il management delle risorse umane, salute e sicurezza nel lavoro, open management, management dell'impatto ambientale e delle risorse naturali.

Da notare che la Finanziaria 2007 riservava detrazioni di imposta per i contribuenti che adottavano interventi volti al risparmio energetico e al contenimento dell'inquinamento.

link: http://www.impattozero.it
http://www.lifegate.it

venerdì 1 febbraio 2008

Verso il duopolio Microsoft-Yahoo e Google

L’annuncio di Microsoft che lancia un’OPA ostile su Yahoo! è un po’ il segreto di Pulcinella: tutti lo sapevano, tutti lo aspettavano. L’unico dubbio era: quando?

Quello che semmai colpisce è la tempestività di Microsoft, che ha scelto il momento più propizio per venire allo scoperto.

Il 30 gennaio Yahoo! annuncia un calo degli utili nel quarto trimestre 2007 e il conseguente taglio di 1000 dipendenti (su un totale di 14.300). In borsa il titolo Yahoo! è al minimo degli ultimi quattro anni (-46% da ottobre 2007). Il giorno dopo Terry Semel, il CEO di Yahoo!, si dimette.

Il primo febbraio arriva l’OPA, precisa e puntuale, come un avvoltoio che piomba sulla propria preda dopo avervi volato sopra in tondo in attesa del momento giusto.

La mossa di Microsoft indica che, nonostante il mercato sia in crescita, c'è un consolidamento ai vertici che segnala come nel mondo delle piattaforme non ci sia spazio per molti giocatori.

La notizia infatti arriva in un momento in cui Yahoo! non ha le risorse per affrontare da solo un mercato molto competitivo sempre più dominato da un unico player, cioè Google, che sta rafforzando la sua posizione attraverso acquisizioni (DoubleClick, YouTube e molte altre).

E' anche il segno che Microsoft non è riuscita a contrastare Google con le sue forze sul piano del software e può reagire solo con la propria potenza economica.

Microsoft fino ad oggi aveva adottato una politica molto conservatrice, arroccandosi in difesa delle sue “milking cows” (Windows e Office): accanto a queste applicazioni chiuse, basate su piattaforme desktop e su modalità operative off-line, proponeva gli strumenti web integrati nelle postazioni locali, in un’ottica pc-centrica.

Resasi conto che questa strategia non era adatta per diventare una internet company competitiva, Microsoft ha scelto la strada dell’acquisizione di chi possiede già queste caratteristiche.

Questo però non sarà sufficiente: resta infatti da vedere se sarà Microsoft ad acquisire mentalità e competenze da Yahoo! (l’opzione senza dubbio più coraggiosa) oppure quest’ultima a doversi adeguare alla mentalità di Microsoft (nel qual caso la manovra difficilmente porterebbe i risultati sperati).

Intanto a Mountain View se la ridono: in un colpo solo assistono alla messa fuori gioco del maggiore concorrente (sempre che Microsoft non riesca a rilanciarne i prodotti) e alla dichiarazione di resa da parte di Microsoft.

Fino ad ora Brin e Page non hanno sbagliato un colpo e con l'acquisto di YouTube si sono assicurati anche la leadership nel settore dei social network.

Il Ministero della Giustizia statunitense ha fatto sapere che verificherà l'offerta di Microsoft per possibili implicazioni Antitrust; Microsoft già negli anni scorsi si era divisa in due tronconi distinti (uno per i software, l'altro per Internet) per difendersi dalle accuse di posizione dominante, ma rimaneva soggetta al controllo federale per valutare il suo impegno nel ridurre la propria forza sul mercato.

I legali di Microsoft affermano invece che l'unica compagnia che non potrà acquistare Yahoo! è proprio Google, che già detiene il 77% del mercato.

Se andasse in porto l’OPA, nascerebbe un colosso da 350 miliardi di dollari: questa valutazione tiene conto dei 303 miliardi di dollari di valutazione di Microsoft in Borsa e dei 45 miliardi di dollari offerti per Yahoo!, a fronte dei 176 miliardi che vale Google.

Un bel “no comment” giunge invece sia da parte della Commissione Europea che di Google.

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