Verso il duopolio Microsoft-Yahoo e Google
L’annuncio di Microsoft che lancia un’OPA ostile su Yahoo! è un po’ il segreto di Pulcinella: tutti lo sapevano, tutti lo aspettavano. L’unico dubbio era: quando?
Quello che semmai colpisce è la tempestività di Microsoft, che ha scelto il momento più propizio per venire allo scoperto.
Il 30 gennaio Yahoo! annuncia un calo degli utili nel quarto trimestre 2007 e il conseguente taglio di 1000 dipendenti (su un totale di 14.300). In borsa il titolo Yahoo! è al minimo degli ultimi quattro anni (-46% da ottobre 2007). Il giorno dopo Terry Semel, il CEO di Yahoo!, si dimette.
Il primo febbraio arriva l’OPA, precisa e puntuale, come un avvoltoio che piomba sulla propria preda dopo avervi volato sopra in tondo in attesa del momento giusto.
La mossa di Microsoft indica che, nonostante il mercato sia in crescita, c'è un consolidamento ai vertici che segnala come nel mondo delle piattaforme non ci sia spazio per molti giocatori.
La notizia infatti arriva in un momento in cui Yahoo! non ha le risorse per affrontare da solo un mercato molto competitivo sempre più dominato da un unico player, cioè Google, che sta rafforzando la sua posizione attraverso acquisizioni (DoubleClick, YouTube e molte altre).
E' anche il segno che Microsoft non è riuscita a contrastare Google con le sue forze sul piano del software e può reagire solo con la propria potenza economica.
Microsoft fino ad oggi aveva adottato una politica molto conservatrice, arroccandosi in difesa delle sue “milking cows” (Windows e Office): accanto a queste applicazioni chiuse, basate su piattaforme desktop e su modalità operative off-line, proponeva gli strumenti web integrati nelle postazioni locali, in un’ottica pc-centrica.
Resasi conto che questa strategia non era adatta per diventare una internet company competitiva, Microsoft ha scelto la strada dell’acquisizione di chi possiede già queste caratteristiche.
Questo però non sarà sufficiente: resta infatti da vedere se sarà Microsoft ad acquisire mentalità e competenze da Yahoo! (l’opzione senza dubbio più coraggiosa) oppure quest’ultima a doversi adeguare alla mentalità di Microsoft (nel qual caso la manovra difficilmente porterebbe i risultati sperati).
Intanto a Mountain View se la ridono: in un colpo solo assistono alla messa fuori gioco del maggiore concorrente (sempre che Microsoft non riesca a rilanciarne i prodotti) e alla dichiarazione di resa da parte di Microsoft.
Fino ad ora Brin e Page non hanno sbagliato un colpo e con l'acquisto di YouTube si sono assicurati anche la leadership nel settore dei social network.
Il Ministero della Giustizia statunitense ha fatto sapere che verificherà l'offerta di Microsoft per possibili implicazioni Antitrust; Microsoft già negli anni scorsi si era divisa in due tronconi distinti (uno per i software, l'altro per Internet) per difendersi dalle accuse di posizione dominante, ma rimaneva soggetta al controllo federale per valutare il suo impegno nel ridurre la propria forza sul mercato.
I legali di Microsoft affermano invece che l'unica compagnia che non potrà acquistare Yahoo! è proprio Google, che già detiene il 77% del mercato.
Se andasse in porto l’OPA, nascerebbe un colosso da 350 miliardi di dollari: questa valutazione tiene conto dei 303 miliardi di dollari di valutazione di Microsoft in Borsa e dei 45 miliardi di dollari offerti per Yahoo!, a fronte dei 176 miliardi che vale Google.Un bel “no comment” giunge invece sia da parte della Commissione Europea che di Google.
1 commento:
Mi sembra che tu sia un po' prevenuto su MS. Era ora che qualcuno facesse qualcosa x fermare lo strapotere di Google. Anche x gli advertiser non avere un solo interlocutore è un vantaggio. Finoa Google ha sempre fatto quello che ha voluto.
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