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giovedì 11 settembre 2008

Pubblicicars

Oggi ho scoperto che in Italia il Codice della Strada vieta alle auto private di esporre pubblicità per conto di terzi.
Gli unici mezzi abilitati sono i mezzi di trasporto pubblico e i taxi: a dire il vero c'è anche chi è riuscito a trovare un cavillo nell'articolo e da diversi anni decora le Smart con messaggi pubblicitari di ogi tipo.

Tutto questo mi fa venire in mente alcune domande:
1) Perché il Codice della Strada dovrebbe vietare una cosa del genere?
Per motivi fiscali? Mi sembra strano, perché in quel caso sarebbe stata più opportuna una legge.
Perché potrebbero creare situazioni di pericolo per la circolazione sulle strade, magari distraendo chi le osserva mentre guida? Anche questo mi sembra strano, perché tutti i mezzi intestati a imprese riportano regolarmente immagini e scritte, quindi non vedo perché discriminare.
Mistero.

2) Perché io privato cittadino non posso reclamizzare un qualsiasi prodotto/servizio/azienda con il mio automezzo, indipendentemente dal fatto che a vietarmelo sia il Codice della Strada o una legge?
Se pago regolarmente le tasse sui guadagni che realizzo, non sarebbe conveniente sia per me che per lo Stato?
Mistero.

3) Mettereste voi una decalcomania o decorazione pubblicitaria di vario tipo sulla vostra auto privata, ipotizzando che la legge lo consentisse (oppure sfruttando qualche cavillo)?
Si, intendo proprio la vostra amata auto che lavate e lucidate ogni sabato con cura minuziosa.
Quale potrebbe essere un compenso equo?
Ho sentito parlare di 100 euro al mese per un taxi, diciamo un po' meno di 2 pieni di carburante.

4) Se si, accettereste qualsiasi tipo di sponsorizzazione (anche la carta igienica, tanto per fare un esempio) oppure c'è un limite?
Ad esempio una campagna contro l'abbandono degli animali la accettereste?

5) Acquistereste un'auto prodotta direttamente dalla casa costruttrice con le sponsorizzazioni, in cambio di un forte sconto?

6) C'è un tipo di pubblicità alternativa che sareste disposti ad accettare, al posto della decalcomania?

Sono tutte domande provocatorie, che partono dal presupposto che in Italia il parco auto pro-capite è tra i più alti nel mondo (dovremmo essere al terzo o quarto posto) e che l'italiano, culturalmente e tradizionalmente, ha sempre avuto un rapporto privilegiato nei confronti delle automobili.

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