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venerdì 6 luglio 2007

Il senso della MISURA - parte 3

(segue)

Personalmente ho sempre cercato di mettere in pratica (per quanto possibile) queste linee guida, e devo dire in tutta sincerità che i risultati si sono visti eccome.

Già diversi anni fa in altre aziende predicavo sia l'utilizzo di metodologie che la misurazione dei risultati, ad esempio introducendo il passo di debriefing al termine di un progetto.

Credo di essere stato una pecora nera in questo, in quanto normalmente attività come il debriefing vengono viste all'interno di una azienda come un costo, una perdita di tempo; spesso infatti capita di vedere il proprio team di lavoro ridimensionato come organico PRIMA della conclusione di un progetto, per dedicare le risorse ad altre attività.

Il risultato è che le conoscenze vengono disperse, e con esse sia i punti deboli ed i punti di forza del progetto, quindi col progetto successivo SI RICOMINCIA DA ZERO (!!!).

A questo punto la citazione è doverosa: parlo di Massimo Troisi nel film "Ricomincio da tre" ("perchè devo ricominciare da zero se qualche cosa l'ho già fatta?").

Tornando a noi, ovviamente perchè il debriefing sia utile deve prevedere la partecipazione di TUTTI gli attori del processo, non solo il team leader.

Forse però questo fa parte della cultura italiana, perchè dalle mie esperienze personali ho riscontrato che in ambito internazionale c'è maggiore sensibilità su questo argomento.

Comunque, volendo fare una trasposizione di questi concetti al mondo dei media, balza subito all'occhio che, mentre con i media tradizionali il concetto di misurazione è molto molto limitato, con i nuovi media non è più così.

Ora non è più possibile nascondersi dietro un dito: nel mondo digitale dell'era del web 2.0 è possibile misurare di tutto, anche l'impensabile (anche quello che non si dovrebbe ad es. per motivi di privacy).

Gli esempi potrebbero essere tantissimi: ad esempio non è possibile sapere (se non con delle ipotesi, seppur basate su rilevazioni accuratissime) con assoluta certezza quante persone stanno seguendo una trasmissione o uno spot tv.

Altro esempio: su un periodico cartaceo è possibile sapere quante copie sono state vendute ma non se una determinata pagina, un determinato servizio o una pagina di pubblicità tabellare è stata consultata.

Si potrebbero fare parecchi esempi analoghi con la radio, le affissioni o altri media tradizionali.

Questo probabilmente fa paura a quelle persone che NON vedono di buon occhio il fatto di essere misurate, di essere giudicate direttamente dal consumatore, sulla base di dati oggettivi, ed offrono quindi resistenza al cambiamento.

Ma il cambiamento è già in atto, è intorno a noi, è dentro di noi, ignorarlo significa mentire a noi stessi ed isolarci dal mondo che ci circonda; significa perdere opportunità di business, perdere terreno nei confronti dei competitors.

Voglio chiudere con una citazione:
"If you always do what you've always done, you'll always get what you've always got" W. Edwards Deming(1)
"Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere sempre lo stesso risultato” W. Edwards Deming (statistico - 1900-1993).

Spero che questo mio post sia stato utile a qualcuno di voi; nonostante le tre puntate in cui l'ho esposto, mi rendo conto che questi argomenti potrebbero e dovrebbero essere affrontati più in profondità.

Se qualcuno di voi dovesse essere interessato a farlo, la cosa mi farebbe veramente piacere e mi troverebbe disponibile.
Grazie a tutti per l'attenzione, alla prossima.

Roberto

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