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venerdì 24 ottobre 2008

Carta bianca al marketing

L'idea mi è venuta ieri mentre commentavo lo stato di un amico.
Effettivamente alle volte basta un po' di fantasia per trovare soluzioni creative e accattivanti per il marketing.
Parliamo ad esempio di uno dei prodotti più difficili da promuovere: la carta igienica.
E' un prodotto a basso appeal, dove la differenza spesso la fa il prezzo: provate un pò voi a decantare
le qualità di un prodotto del genere e a descrivere, anche con immagini, come vi può migliorare
la qualità della vita.
Io ci ho provato, questo è il risultato.
E voi, di che carta siete?


La carta per gli ultra-tecnologici amanti della musica




La carta per gli incontentabili




La carta per i fan di CSI




La carta passatempo per chi passa giornate intere in bagno




La carta per chi vuole essere sempre aggiornato con quanto succede nel mondo




La carta da viaggio, per non trovarsi MAI SENZA




La carta chic per chi vuole distinguersi anche i quei momenti




La carta da 90 piani di morbidezza




La carta scorrevole automatica per chi ha un braccio ingessato




Il pacco tris, per quelli che il "triangolo" l'avevano considerato.......




La carta per chi non può fare a meno dell’informatica




La carta mimetica per le emergenze campestri




La carta per chi soffre spesso di dissenteria




La carta per i fan di Chuck Norris




La carta per gli ecologisti




La carta per i masochisti




La carta nera per i nostalgici




La carta ultra-resistente per i casi più difficili

giovedì 11 settembre 2008

Pubblicicars

Oggi ho scoperto che in Italia il Codice della Strada vieta alle auto private di esporre pubblicità per conto di terzi.
Gli unici mezzi abilitati sono i mezzi di trasporto pubblico e i taxi: a dire il vero c'è anche chi è riuscito a trovare un cavillo nell'articolo e da diversi anni decora le Smart con messaggi pubblicitari di ogi tipo.

Tutto questo mi fa venire in mente alcune domande:
1) Perché il Codice della Strada dovrebbe vietare una cosa del genere?
Per motivi fiscali? Mi sembra strano, perché in quel caso sarebbe stata più opportuna una legge.
Perché potrebbero creare situazioni di pericolo per la circolazione sulle strade, magari distraendo chi le osserva mentre guida? Anche questo mi sembra strano, perché tutti i mezzi intestati a imprese riportano regolarmente immagini e scritte, quindi non vedo perché discriminare.
Mistero.

2) Perché io privato cittadino non posso reclamizzare un qualsiasi prodotto/servizio/azienda con il mio automezzo, indipendentemente dal fatto che a vietarmelo sia il Codice della Strada o una legge?
Se pago regolarmente le tasse sui guadagni che realizzo, non sarebbe conveniente sia per me che per lo Stato?
Mistero.

3) Mettereste voi una decalcomania o decorazione pubblicitaria di vario tipo sulla vostra auto privata, ipotizzando che la legge lo consentisse (oppure sfruttando qualche cavillo)?
Si, intendo proprio la vostra amata auto che lavate e lucidate ogni sabato con cura minuziosa.
Quale potrebbe essere un compenso equo?
Ho sentito parlare di 100 euro al mese per un taxi, diciamo un po' meno di 2 pieni di carburante.

4) Se si, accettereste qualsiasi tipo di sponsorizzazione (anche la carta igienica, tanto per fare un esempio) oppure c'è un limite?
Ad esempio una campagna contro l'abbandono degli animali la accettereste?

5) Acquistereste un'auto prodotta direttamente dalla casa costruttrice con le sponsorizzazioni, in cambio di un forte sconto?

6) C'è un tipo di pubblicità alternativa che sareste disposti ad accettare, al posto della decalcomania?

Sono tutte domande provocatorie, che partono dal presupposto che in Italia il parco auto pro-capite è tra i più alti nel mondo (dovremmo essere al terzo o quarto posto) e che l'italiano, culturalmente e tradizionalmente, ha sempre avuto un rapporto privilegiato nei confronti delle automobili.

venerdì 29 agosto 2008

Barack e burattini

Barack di qua, Barack di là, Barack e Hillary, Barack come Kennedy e Martin Luther King, Barack contro Superman, Barack E' Superman.

Ora però arriva McCain: “Toc, toc! Ehi, ci sono anch’io!”.

Questa è la sintesi della popolarità attuale dei candidati in corsa per la Casa Bianca.
Apprendo oggi che il candidato repubblicano si è reso conto (con un po’ di ritardo) che il concorrente democratico finora gli ha rubato il palcoscenico, grazie ad una esposizione mediatica nettamente superiore sia quantitativamente che qualitativamente.

Non è nemmeno una questione di media, perché questo avviene in tv, in radio, sui giornali e sul web.
McCain finora non è riuscito a promuovere efficacemente la propria immagine, mentre ogni volta che Obama si gratta un orecchio parte immediatamente un tam tam su tutti i media del mondo.
A sfavore di McCain (classe 1936) gioca senza dubbio il fattore anagrafico (e di riflesso quello culturale), ma d’altronde i consulenti servono anche a quello, no?

Barack Obama (classe 1961) è un comunicatore nato, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni e i nuovi media.
Leggo su Wikipedia, a proposito di Barack Obama:
La "Legge sulla trasparenza dei fondi federali Coburn-Obama" fornisce un sito web, gestito dall'Agenzia della Gestione e del Bilancio, che annota tutte le organizzazioni che ricevono fondi federali dal 2007 in avanti, e fornisce dettagliatamente quale agenzia destina i fondi, la quantità di denaro fornito, e il motivo del finanziamento o contratto.

Partecipando a vari social network, mi capita spesso di trovare community, gadget, widget, discussioni pro-Obama (ad esempio su Facebook), ma di McCain nessuna traccia.

Tanto per fare chiarezza, specifico che secondo me non esistono un “popolo del web” e un “popolo fuori dal web”, piuttosto che una “campagna on-line” in contrapposizione (o in parallelo) ad una “campagna off-line”.
Io sono la stessa persona sia quando sono sul web che quando non lo sono e le mie idee non cambiano a seconda dei contesti in cui mi trovo.
Se dal contatto diretto con altre persone, piuttosto che dai media tradizionali, ci formiamo le nostre idee e le nostre convinzioni, le porteremo avanti spontaneamente anche sui media digitali, con un “tam tam mediatico dal basso”.
“Essere in rete” è un’affermazione limitativa, perché in realtà noi siamo sempre in rete, anche quando non siamo connessi ad Internet, che è solo l’ultimo, potentissimo, canale per intrecciare relazioni.
I pensieri off-line alimentano continuamente l’on-line; i pensieri on-line dilagano rapidissimamente e conseguentemente influenzano le persone anche nella vita off-line.

Barack Obama questo l’ha capito.

lunedì 25 agosto 2008

Tutti pazzi per colpa della tele

Meno male che ci pensa mamma RAI a proporci ogni tanti delle trasmissioni innovative.

Apprendo che a dicembre partirà lo show "Tutti pazzi per la tele", condotto dall'onnipresente Antonella Clerici.
Il filo conduttore della trasmissione sarà la storia della televisione e riprende uno spettacolo già andato in onda negli anni '50 (ergo, gallina vecchia fa buon brodo).

Infatti l'impressione che suscita è che giunga anacronisticamente con 50 anni di ritardo, disperato tentativo reazionario di una TV di Stato che tenta maldestramente di difendersi dall'inesorabile crescita dei media digitali.
Non mi risulta proprio che al giorno d'oggi gli italiani impazziscano per la televisione, ma forse in Viale Mazzini pensano che gli italiani siano tutti stupidi e gli si possa rifilare qualsiasi minestra riscaldata.

Creare un falso bisogno nell'opinione pubblica Condizionare l'opinione pubblica non mi sembra l'approccio migliore sia per fornire un servizio di qualità che per raggiungere buoni livelli di audience.
Perché non chiedono agli italiani cosa vogliono e lo realizzano? Perché non ascoltare le idee e i desideri che arrivano dal basso?
Un format del genere poteva idearlo mio nonno, non un'azienda che dovrebbe essere all'avanguardia tecnologica e culturale, tanto più per il ruolo di servizio pubblico che riveste.

In ogni caso, se la trasmissione dovesse avere successo (cosa di cui dubito fortemente), prevedo dei seguiti:
- "Tutti pazzi per la radio"
- "Tutti pazzi per il telegrafo"

domenica 24 agosto 2008

Le Olimpiadi sui motori di ricerca

Parallelamente alle gare Olimpiche, si sono svolte anche quelle per il posizionamento migliore sui motori di ricerca da parte di chi attraverso il web pubblica notizie e approfondimenti sulle Olimpiadi di Pechino.


Curiosamente, digitando in Google una banale stringa di ricerca tipo "Pechino 2008 blog", in cima non troviamo il blog della RAI, lo stesso già sotto accusa da parte degli utenti della rete, ma quello di Blogosfere.
In seconda posizione troviamo addirittura un blog quasi inattivo (5 post in 3 mesi) e finalmente al terzo posto il blog RAI.
Cambiando la ricerca in "Pechino 2008 sito", vediamo che il sito di RAI Sport fa anche peggio, posizionandosi in settima posizione.

Se non eccellono sui motori di ricerca, i siti e blog RAI hanno un'usabilità non ai livelli che ci si aspetterebbe da un servizio pubblico, soprattutto per un evento mediatico di questa portata.
Qualcuno in Viale Mazzini dovrebbe riflettere su questi segnali importanti.


Le Olimpiadi degli spettatori

Oggi voglio fare un esempio di come la RAI affronta concretamente il tema dell'accessibilità.

Lo spunto mi è stato fornito da una mia visita al Blog che la RAI ha predisposto per i commenti alle Olimpiadi di Pechino, spinto più da curiosità che dal desiderio di interagire.

TESTI
I caratteri sono microscopici, poco leggibili anche per un normovedente, mentre le pagine non prevedono nemmeno la possibilità di scelta della dimensione del carattere.
Tralascio i contenuti testuali del blog (vedi post di approfondimento) perché non sono mai stati alimentati e i pochi post non sono nemmeno spunti di discussione ma solo prese di posizione nei confronti dei lettori.

VIDEO
La galleria dei video è posizionata in cima alla pagina homepage.
Clicco su un video a caso e mi compare questa videata:


In sostanza per riprodurre i video dovrei prima installare Silverlight, un software di Microsoft per utilizzare Rich Internet Applications (applicazioni web interattive di nuova generazione).
Questo software non è fornito a corredo delle installazioni standard di Windows XP e Vista, ma è scaricabile a richiesta e gratuitamente tramite Windows Update.
Al momento in cui vi scrivo, è disponibile solo per ambienti Windows e Mac, quindi chi usa Linux (lo 0,8% della popolazione) non può accedere a questi filmati.

Attenzione però ad associare questa fascia d'utenza esclusivamente ai fan irriducibili del pinguino che per scelta non utilizzano software proprietari: troviamo infatti anche chi ha limitate possibilità economiche ma vuole ugualmente avvicinarsi alle nuove tecnologie, oppure troviamo tanti utenti business che accedono tramite i subnotebook che ultimamente hanno parecchio successo (vedi Asus EeePc).
In alternativa a Silverlight è possibile utilizzare Windows Media Player (altra tecnologia proprietaria di Microsoft), come si può notare dai pulsantini evidenziati.


Giusto per fare chiarezza, ecco un estratto da Wikipedia, alla voce "accessibilità":
L'accessibilità, in informatica, è la capacità di un dispositivo, di un servizio o di una risorsa d'essere fruibile con facilità da una qualsiasi categoria d'utente.

Il termine è comunemente associato alla possibilità anche per persone con ridotta o impedita capacità sensoriale, motoria, o psichica (ovvero affette da disabilità sia temporanea, sia stabile), di fruire dei sistemi informatici e delle risorse software a disposizione.

martedì 19 agosto 2008

Apriamo un blog, anzi no

Leggo oggi su Libero News che la Rai ha chiuso dopo 1 ora sola il blog che aveva creato sul suo portale per commentare le Olimpiadi (altro record tra i tanti di questa edizione).
Il motivo sono le centinaia di commenti negativi dei lettori che, a torto o a ragione, hanno inondato il blog a fronte di 5 soli post editoriali.
Sul banco degli imputati sono finiti la qualità delle immagini, dei commentatori, del palinsesto.... insomma tutto il servizio offerto dalla RAI.

Il responsabile del blog, il giornalista Giampiero De Luise, dice testualmente (fonte Libero News):
"Avrei gradito molto prendermi qualche minuto di pausa nelle tante ore di lavoro per discutere con voi di imprese atletiche, scambiare opinioni sul servizio web, prendere nota di qualche suggerimento…
Invece, dopo una sola ora di Olimpiade (e ripeto UNA SOLA ORA), vi siete avventati su di noi come belve feroci.
Mi avete lasciato senza parole.
Ho capito che rispondere alle invettive serve solo a scatenare ancor di più la furia di alcuni.
Quindi vi saluto e mi astengo definitivamente da qualsiasi ulteriore post.
So bene che anche questo sarà per alcuni ulteriore motivo di polemica, ma in tutta franchezza ho impegni più seri e importanti ad assolvere".

Non avendo seguito le dirette olimpiche, non posso dare una valutazione sulla qualità del servizio RAI, però posso fare queste considerazioni:

1) la Rai ha pagato una preesistente immagine negativa nei confronti degli utenti.
Qualità di alcuni programmi, presunti sprechi, canone ritenuto spesso iniquo per un servizio pubblico che tanto servizio non è, e così via sono le critiche più ricorrenti.

2) la RAI non ha predisposto a dovere le fasi preparatorie necessarie.
Analisi ambientale, analisi del brand, analisi delle esigenze degli utenti, analisi degli skill del team, predisposizione di un piano, sono solo alcuni aspetti.
Era impreparata a sfruttare un canale di comunicazione come un blog.

3) I contenuti e la forma non erano adeguati alle aspettative dei lettori degli utenti attivi.
Lo dimostrano le tante critiche.
Anche se realizzati nel migliore dei modi possibili, non era quello che volevano gli utenti.
Le dinamiche dei nuovi media sono profondamente diverse da quelle dei canali offline.

4) L'esposizione dei contenuti non è avvenuta nel migliore dei modi
Dovevano essere coinvolte persone maggiormente abituate a comunicare con i canali online (anziché riciclare quelle provenienti dall'offline)

5) Un blog aziendale serve anche per recepire l'immagine dell'azienda all'esterno.
Critiche, complimenti, suggerimenti, stroncature: tutto può essere utile per migliorare.
Mantenere aperto il blog poteva essere un'occasione straordinaria per raccogliere tante preziose informazioni in un database e analizzarle con cura.
La cosa buffa è che solitamente le aziende pagano per effettuare ricerche di mercato sui propri prodotti e servizi, ma non sempre i campioni prescelti sono rappresentativi, mentre in questo caso erano esattamente il target a cui l'azienda si rivolgeva.

6) Mancata applicazione di un contingency plan.
La risposta data dal giornalista (vedere in particolare i passaggi in grassetto) è quanto di peggio si potesse fare per creare danno all'immagine dell'azienda.
Dire a qualcuno "Non ti ascolto più" e "Ho cose più importanti da fare", oltre che infantile (gnè gnè gnè, non gioco più...) quando si fornisce un servizio pubblico è una cosa inconcepibile.
Un giornalista non deve rinunciare a comunicare.
Forse tenere aperto il blog affrontando il problema sarebbe stato il minore dei mali e probabilmente la RAI ne sarebbe uscita malconcia ma a testa alta.

7) Ultimo ma non ultimo, i blog e gli altri media digitali interattivi che caratterizzano il web 2.0 mal si sposano con l'arroganza di chi sceglie di non dialogare alla pari se non quando si è certi di sentirsi dire solo ciò che fa piacere.
Non si conversa stando in piedi su un piedistallo, questo deve essere chiaro.
Approfittare di una posizione privilegiata può farci prendere decisioni facili, ma sbagliate.

venerdì 15 agosto 2008

La censura cinese su Internet

In occasione delle Olimpiadi, il governo cinese ha reso disponibile l'accesso ad internet, però solo su alcuni siti (tra cui anche uno di quelli gestiti da Amnesty International) e solo da alcune zone di Pechino (ad es. dalla sala stampa dei giornalisti presenti).
In altre zone della capitale invece l'accesso sarebbe solo parziale.

Tra le aziende che operano in Internet, che filtrano i contenuti della Rete o che bloccano alcuni siti Internet compaiono Yahoo!, Microsoft, Google, Baidu, Sina e Sohu.

Sohu è un portale cinese finanziato da importanti investimenti bancari e di altre aziende occidentali. Il portale ricorda, a chi accede alle sue chat room, che "gli argomenti che danneggiano la reputazione dello stato" sono proibiti. "Se sei di nazionalità cinese e hai intenzione di violare queste regole, Sohu.com sarà legalmente obbligata a informarne l'Ufficio per la sicurezza pubblica".

link: Amnesty International


giovedì 14 agosto 2008

Motivi per snobbare le Olimpiadi


Da oggi ho altri 2 motivi per snobbare le Olimpiadi di Pechino.

Motivo n. 1
Un pattinatore statunitense, che alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 aveva vinto la medaglia d'oro (quindi serio aspirante alla vittoria anche qui) si è visto negare il visto d'ingresso dalle autorità cinesi.
Il pattinatore in questione avrebbe manifestato in passato di simpatizzare per la causa del Darfur e a Pechino temevano che potesse attuare una qualsiasi forma di protesta verso il governo Sudanese, alleato della Cina.

Motivo n. 2
Sarkozy (qui non c'entra il governo cinese) non incontrerà il Dalai Lama, in Francia dal12 al 23 di agosto per inaugurare un tempio buddista.
Evidentemente questi 12 giorni erano fittissimi di impegni per Sarkozy.
Al suo posto però ci sarà la first lady Carla Bruni (capirai....)
Una curiosità: il nome completo del Presidente francese è Nicolas Paul Stéphane Sarkozy de Nagy-Bocsa; è più lungo il suo nome di lui.

p.s. L'idea per il soggetto e l'elaborazione grafica sono stati sviluppate da me.
Che ne pensate?

mercoledì 13 agosto 2008

Playboy punta sull'on-line


Forte calo nelle vendite dei materiali audiovisivi e nella raccolta pubblicitaria per Playboy (equivalenti a perdite per 2 milioni di dollari).
L'editore delle "conigliette" risente della inarrestabile concorrenza dei video on-line gratuiti.
Da qui la scelta di puntare senza mezze misure sul business on-line (già presente nei canali di Playboy): contenuti gratis e ricavi garantiti dalla pubblicità.

martedì 12 agosto 2008

Direct MarkeTTing

Mi è arrivato questo SMS:
"Spot - Offerta irripetibile, [modello di automobile e costo] [concessionaria] [sedi] [telefono]"

Assolutamente completo, contiene tutti i dati che servono.
Mi ha colpito perché è evidente che non si tratta del solito SMS generico mandato alle utenze di tutta Italia ma ad un target selezionato di utenti del gestore.

Io però mi sono chiesto: perché proprio a me? Perché hanno pensato che io potessi essere interessato all'acquisto di una automobile (e non lo sono), specificatamente di quel tipo di auto? La concessionaria indicata non è neppure vicina, nè la più vicina a casa mia di quella marca...
Recentemente non ho espresso sul web presso le concessionarie questo desiderio di acquisto, quindi l'unica possibilità e che io sia stato raggiunto da una innovativa campagna di direct marketing (o forse è meglio dire "rain marketing", a pioggia).

Qual'è l'unico punto in comune tra me e la concessionaria? Ma semplice: siamo tutti e due in provincia di Milano!
Chi ha impostato la campagna di marketing avrà quindi pensato: "Perché non profiliamo tutti gli utenti di [nome gestore mobile] e mandiamo un SMS....che so....a tutti quelli della provincia del cliente?" (e voglio sperare che si siano limitati alla provincia).
Geniale!
In fondo sono solo 3 milioni di persone (quindi altrettanti SMS) e qualche contatto andrà a buon fine (badate, parlo di contatto, non di lead).
Proprio degli scienziati, non c'è che dire, dei veri esperti di direct markeTTing.

Chissà quali strumenti di CRM o di business intelligence avranno utilizzato per un'analisi così profonda e per giungere ad una strategia così articolata.
E pensare che io ho passato anni a creare sistemi di analisi sofisticatissimi capaci di spaccare un capello in 4, di fornire situazioni sintetiche sugli andamenti, di fare analisi predittive e di adattarsi con flessibilità e rapidità alle mutevoli esigenze di business (tutti quelli a cui ho spiegato queste cose mi hanno detto che sono un pazzo furioso, ma tant'è...).
Vuoi vedere che sono io che non ho capito niente e che ho buttato via tutto questo tempo? Bastava veramente così poco?

Sono proprio curioso di sapere quale sia stato il ROI di quella concessionaria.
Magari via SMS.

lunedì 11 agosto 2008

Riflessioni sul concetto di creativita'

Regola d'oro per comunicare efficacemente

“Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò." (Confucio)

giovedì 31 luglio 2008

L'importanza del nome

Se non fosse per il fatto che la cosa che sto per raccontare mi è capitata davvero, sembrerebbe un misero tentativo di strappare un sorriso con una battuta di quarta categoria.
Invece proprio stamattina mi stavo facendo la doccia e ad un certo punto mi sono accorto che mi mancava lo shampoo.
Chiedo aiuto a mia figlia: "Sara, mi passi lo shampoo, per favore?"
"Dove?"
"Nell'armadietto, insieme agli altri flaconcini."
"Dove?"
"Sara, al solito posto, dove abbiamo sempre messo gli shampoo! Dai che sono bagnato!"
"Dove?"
Stavo già fumando, quando arriva pacifica la mia bimba dicendo "Papà, è questo con la scritta DOVE?", portandomi questa cosa qui sotto (in inglese, dove=colomba).

A questo punto sono scoppiato a ridere: giuro, non mi era nemmeno passato per la mente che stesse parlando del nome dello shampoo.
E pensare che giusto l'altro giorno avevo postato sul blog usando l'immagine di una famosa campagna proprio di Dove.

Lo so, questa cosa del brand naming è molto 1.0, però mi andava di condividerla perché mi era sembrata simpatica.
Speriamo solo che un giorno di questi a qualche multinazionale d'oltremanica non venga in mente di chiamare un prodotto Come (venire, arrivare): sono arcisicuro che ci ricascherei nuovamente come un pollo.

martedì 29 luglio 2008

Comunicazione efficace

L'altro giorno stavo percorrendo in auto una provinciale, quando la mia attenzione è stata catturata da un manifesto di particolare efficacia comunicativa, tanto che mi sono fermato a fotografarlo.
Il messaggio era composto da 2 manifesti, ognuno su un lato del cartellone.
Eccoli: non hanno bisogno di commenti.


Come riportato sui manifesti, la campagna riprende un'idea della Provincia di Bolzano che utilizzava il manifesto qui a fianco.

lunedì 28 luglio 2008

Adesso basta spam!

Finalmente mi sono deciso ad attivare un minimo di misure antispam sui miei 8 blog, visto che da un po' di mesi cominciava a diventare fastidioso.
La moderazione dei messaggi risolveva parzialmente il problema, visto che dovevo comunque accettarli o rifiutarli singolarmente, il tutto moltiplicato per otto!
Ho quindi scelto di attivare il controllo Captcha, sperando che non infastidisca più di tanto chi vuole commentare i miei post.
Per fare ciò occorre selezionare all'interno del nostro blog il percorso "Impostazioni > Commenti" e attivare l'opzione "Mostra la verifica parole per i commenti".

In questo modo non mi aspetto di immunizzare i miei blog dallo spam perché so benissimo che i rompiscatole più attrezzati possono aggirare questo controllo in pochi secondi, però conto di limitarlo ad un livello minimo fisiologico.
All'inizio la piattaforma Blogger era un'isola felice e chi ti scriveva era solo perché era interessato ai tuoi contenuti.
A partire dall'autunno scorso invece si sono moltiplicati gli spammatori e i ricercatori di link.

venerdì 25 luglio 2008

Il mio notebook Asus Pro60Eseries

Ecco il mio cucciolotto! L'ho inaugurato giusto in occasione dello IAB Seminar 2008.
E' stato amore a prima vista: per lui ho snobbato un Sony Vaio, con caratteristiche simili ma esteticamente e al tatto non c'è paragone.
Peccato solo per l'assenza di una scheda grafica non integrata , però visto che non dovrò farne un utilizzo multimediale spinto (tipo montaggi video e simili) mi sembra un bel prodotto "da viaggio" e suprattutto portatile nel vero senso della parola.
Per eventuali effetti speciali c'è il desktop, sempre Asus
Sono matto a cercare oggetti che mi trasmettono emozioni? Sono l'unico?
E' un Asus Pro 60, un modello che non si trova in giro in quanto prodotto in serie limitata in esclusiva per una nota catena di distribuzione.
Anche sul web è difficile trovare informazioni su questo modello.
Usandolo da un po' di giorni, finora posso dirmi più che soddisfatto dell'acquisto: era esattamente quello che cercavo!

Chissà, magari un giorno di questi provo a scriverne una recensione. Che dite?

domenica 20 luglio 2008

Internet, ma quanto mi costi?

Stavo consultando l'offerta Maxxi BlackBerry di TIM per la navigazione su Internet, che dice:

L'offerta all inclusive di TIM: a soli 12 euro invii e ricevi e-mail e navighi in Internet dal tuo BlackBerry fino ad un massimo di 400MB ogni mese!

Fantastico! Poi però l'occhio mi cade sulla nota 2 in piccolo a fondo pagina:
Nota 2. Per eventuali consumi eccedenti verrà applicata la tariffa a consumo standard di 25 Euro ogni Mb.
Cosa? Ho letto bene?? 25 Euro ogni Mb?!?
Voglio sperare vivamente che si tratti di un refuso, anche perché avrebbe del clamoroso.
D'altronde di questi tempi c'è da aspettarsi di tutto: lo dimostra il fatto che (notizia di ieri) l'Antitrust sta indagando sulla politica tariffaria di H3G (presente sul mercato col marchio "3") per l'accesso a Internet.
In questo momento c'è una forte domanda di accesso in mobilità a Internet e le opportunità di business per chi agisce tramite questo canale sono in forte crescita.
Per favore, non affossiamo le nuove tecnologie, la comunicazione, l'accessibilità alle informazioni; aiutiamo sia chi si affaccia ora a Internet attraverso i nuovi dispositivi sia chi già li utilizza da tempo ma in modo limitato per via delle tariffe elevate.
Già l'acquisto di un dispositivo di ultima generazione richiede un esborso non indifferente (soprattutto se paragonato con i prezzi del resto dei paesi europei e con gli States, e il caso iPhone è emblematico in tal senso), se poi arrivano pure le bastonate sulle tariffe.....addio!!

giovedì 17 luglio 2008

Il gadget misterioso di Yahoo!

Mi hanno regalato questo simpatico gadget morbidoso, rivestito di panno sul retro: vediamo se c'è qualcuno che riesce ad indovinare di cosa si tratta....


martedì 15 luglio 2008

Il solito spam delle Poste Italiane

Tra le quintalate di spam che sommergono quotidianamente i miei vari account di posta (tralasciando quello che mi arriva sulle community a cui sono iscritto), oggi me ne è arrivato uno che mi ha incuriosito, di cui riporto la videata.


Ad insospettirmi non è stato tanto il fatto che non ho nessun conto presso BancoPosta, quanto il fatto che in vita mia non ho mai vinto un tubazzo ;)
Inoltre, dopo un esame moooolto attento, ho individuato errori di ortografia impercettibili per un occhio distratto.

Ne deduco quindi che i casi sono 3:
1) quel simpaticone di Lino Banfi si è messo a farmi gli scherzi (vedi oggetto "Poste ItalIENE")
2) quei simpaticoni delle Iene di Italia 1 si sono messi a farmi gli scherzi
3) sono stato vittima di uno spammer straniero che non si é neppure preso la briga di utilizzare un traduttore decente: la traduzione fa rimpiangere il Google translator prima maniera, il che è tutto dire.....:(

mercoledì 25 giugno 2008

Dance Little Spammer

Non ci crederete mai se vi dico chi si è messo a spammarmi su MySpace: Sananda Maitreya.

Se questo nome non vi dice niente, probabilmente conoscerete il nome d'arte con cui si faceva chiamare fino al 2001, cioé Terence Trent D'Arby (quello di Dance Little Sister, per intenderci).

Non ci credete? Guardate qui sotto.... =:)


lunedì 16 giugno 2008

Email marketing senza spam

Può capitare che le mail inviate durante una campagna di email marketing vengano classificate e bloccate come SPAM.
Per ridurre al minimo questa possibilità occorre utilizzare una tecnologia chiamata SPF (Sender Policy Framework), tramite la quale viene autenticato ed autorizzato il dominio del mittente.

Il server che riceve l'email richiede l'indirizzo Ip del dominio che l'ha inviata; i mail transfer agent si occupano in seguito di verificare che l'Ip appartenga davvero tra gli autorizzati del dominio dichiarato, appoggiandosi al protocollo Dns, in caso contrario il messaggio è rifiutato oppure segnalato come spam.

La comunità internazionale si sta uniformando all'uso dell'SPF, fatta eccezione per Microsoft e Yahoo! che si sono creati i propri sistemi, rispettivamente SenderID e DomainKeys.

Servizi di posta come Hotmail o Gmail sono tra quelli che verificano l'esistenza di SPF o di SenderID; i mittenti che per un certo periodo di tempo passano le autenticazioni senza avere problemi, acquisteranno una Accreditation o una Reputation che li metterà al sicuro da occasionali incidenti di percorso.

L'attivazione del servizio SPF solitamente è gratuita e a carico del gestore del dominio: a quest'ultimo andrà inoltrata la richiesta di “inserimento di un record SPF nel TXT del DNS del proprio dominio”.
Per verificare lo stato di attivazione di questo servizio sul nostro dominio, consultare questi link:

mercoledì 11 giugno 2008

Internet sorpassa la radio nella raccolta pubblicitaria

A giugno i dati sulla raccolta pubblicitaria hanno rilevato uno storico sorpasso di Internet (675 mnl euro) ai danni della radio (623 mln euro), nonostante quest'ultima abbia avuto un incremento del 4,2% rispetto all'anno prima.
La televisione si conferma invece il media privilegiato dagli investimenti pubblicitari con il 48,5% del totale (pari a 5mld e 179 mln euro) nonostante un incremento più contenuto (+ 1,6%).
Per quanto riguarda la carta stampata, i quotidiani crescono del 2,1% (1 mld e 770 mln), mentre i periodici non riescono ad andare oltre un misero 0,9% (1 mld e 449 mln).

fonte: Upa (Utenti Pubblicità Associati)

venerdì 6 giugno 2008

L'alta velocità in Italia

"Non abbiamo bisogno di fare l'alta velocita' di cemento per spostare una mozzarella dagli Urali a 300 all'ora, abbiamo bisogno di fare l'alta velocita' per scambiarci informazioni"
Beppe Grillo (settembre 2007)

mercoledì 4 giugno 2008

Aforisma del giorno

Non hai veramente capito qualcosa finche' non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.

Albert Einstein

venerdì 16 maggio 2008

New Media e Digital Marketing si incontrano a Milano

Ciao a tutti, come vi avevo già segnalato nella sezione riservata agli eventi del settore, in questi giorni a Milano presso Fieramilanocity hanno avuto luogo una serie di eventi relativi ai nuovi media digitali interattivi e all'impatto che hanno o potrebbero avere sul digital marketing .
Gli eventi in questione erano EBA Forum, Media 2.0 Expo, Proximity Forum, E-mail Power, TVDigitali08 e Netcomm.
Purtroppo, essendo previste molte delle sessioni in conemporanea, ho dovuto gioco forza fare delle scelte, che sono ricadute su EBA Forum e TVDigitali08.
In questo momento sto raccogliendo appunti e idee e nel prossimo post (domani al massimo, il materiale è veramente tanto, ndr) cercherò di esporle sia per chi non ha avuto occasione di partecipare, sia per chi ci è stato e vuole condividere spunti di riflessione.
A proposito: per i più esigenti, conto di inserire anche contributi audiovisivi!

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